Gli utensili diamantati sono gli strumenti più indicati per lavorare materiali molto duri o particolarmente abrasivi. Il motivo è semplice: il diamante è il materiale più duro che esista, ed è l’unico in grado di scalfire tutti gli altri. La scala di Mohs, infatti, lo pone al decimo posto nella valutazione di durezza che classifica dieci minerali, dal più tenero al più duro. In particolare, il diamante non è solo il materiale a maggiore durezza, ma risulta essere 4 volte più duro del corindone, ossia il minerale che lo precede nella scala.
Il valore aggiunto di utilizzare utensili diamantati nel settore industriale è quindi strettamente legato alle caratteristiche di durezza del diamante. Ma prima di vedere nel dettaglio quali sono le principali applicazioni e i maggiori benefit di questi utensili, capiamo come sono fatti e come vengono realizzati.
Come si presentano gli utensili diamantati
Solitamente gli utensili diamantati sono strumenti come:
- frese
- dischi
- mole
- lime
- attrezzi da taglio
- e così via…
Il corpo dell’utensile può essere costruito in altro materiale, come ad esempio acciaio o alluminio. Ovviamente, è fondamentale che la parte dell’utensile che lavora sia realizzata in diamante.
In rari casi si utilizzano diamanti naturali, che presentano alcune impurezze. Questi “difetti” li rendono infatti inadatti per l’impiego nella gioielleria, ma non intaccano le caratteristiche di durezza necessarie al loro impiego nel settore industriale.
Oggi, però, pressochè nel 99% dei casi, i diamanti usati dall’industria sono di tipo sintetico, cioè prodotti appositamente per questo utilizzo. La polvere di diamante si presenta come una sabbia e, successivamente, viene divisa in granulometrie diverse a seconda degli usi. Per esempio, un diamante a grana grossa verrà utilizzato per produrre utensili destinati a lavori di sgrossatura. Al contrario, un diamante a grana fine sarà impiegato per realizzare strumenti adatti a lavori di finitura.
Esistono poi varie tipologie di utensili diamantati. Nello specifico, Leoma produce utensili elettrodepositati, cioè a riporto galvanico. Nella pratica, si va a rivestire la superficie in acciaio dell’utensile (disco, lima, mola o altro) con la polvere di diamante. Il procedimento galvanico di nichelatura trattiene saldamente i granelli di diamante, così che l’utensile possa lavorare senza che questi si stacchino.
Applicazioni e vantaggi degli utensili diamantati
Le operazioni principali svolte dagli utensili diamantati sono:
- la fresatura
- la molatura
- il taglio
- la rifinitura
- la foratura
- la limatura
- altre lavorazioni analoghe.
Il vantaggio principale degli strumenti diamantati è riuscire a lavorare dei materiali che diversamente non si potrebbero lavorare, o con cui uno strumento tradizionale avrebbe una durata molto breve. In questo secondo caso, impiegare un utensile diamantato assicura un notevole risparmio economico sul lungo periodo. La sua vita di utilizzo è molto più lunga, e non è necessario sostituirlo ciclicamente a causa di uno stato di usura precoce.
Nel settore meccanico, il principale materiale che viene lavorato con gli utensili diamantati è il cosiddetto “metallo duro”, conosciuto anche con il nome di Widia. Impiegato soprattutto per costruire utensili tradizionali come i dischi diamantati, è composto da particelle di carburo di tungsteno incorporate in una matrice metallica. Il suo nome viene dalle parole tedesche Wie Diamant, ossia “come il diamante”. Ma come abbiamo visto, la durezza del diamante in realtà è superiore, e permette di lavorare perfettamente anche questa tipologia particolarmente arcigna di carburo cementato.
Lo stesso accade per il carburo di silicio, conosciuto anche con il nome di carborundum. Si tratta di un materiale che presenta spiccate caratteristiche sia di durezza, sia di abrasività, ed è impiegato in moltissimi settori: dai materiali strutturali all’industria automobilistica.
Il diamante è inoltre in grado di consumare e sagomare alla perfezione i materiali particolarmente abrasivi, in diverse forme e dimensioni. Di base, gli abrasivi potrebbero essere lavorati anche con gli utensili tradizionali. La loro caratteristica principale, infatti, non è la durezza, ragion per cui possono essere scalfiti anche da materiali meno duri del diamante. Tuttavia, tendono a consumare rapidamente il filo tagliente dell’utensile tradizionale, dunque anche in questo caso è consigliabile ricorrere ad attrezzi diamantati.
Succede per esempio con l’ossido di alluminio, impiegato spesso nell’industria dei laterizi, nelle ceramiche, nel settore biomedico, ma anche nell’elettronica e nella meccanica. Inoltre, sono particolarmente abrasivi anche alcuni compositi, che solitamente sono formati proprio da una componente abrasiva e da una resina. Tra questi, il più noto è la vetroresina, in cui la resina amalgama dei filamenti di vetro. Si tratta infatti di uno dei materiali compositi abrasivi di più vasto utilizzo, in particolare nel settore nautico e nella produzione di tubi e condotte industriali.
L’importanza di dotarsi di utensili diamantati su misura
Ma un altro aspetto molto importante nella produzione di utensili diamantati è la possibilità di fare personalizzazioni e progettazioni su misura. La nostra azienda può infatti realizzare delle modifiche strutturali agli utensili standard per incontrare particolari esigenze dei clienti. Inoltre, è in grado di progettare da zero utensili diamantati totalmente custom, sia come dimensioni sia come geometrie, per rispondere a richieste ad hoc nel settore della lavorazione industriale.